Author: Manuela La Ferla

Finalmente un «Romanzo senza umani»

Sarebbe bello concedersi il lusso di scrivere dell’ultimo libro di Paolo di Paolo: Romanzo senza umani (Feltrinelli 2023, in corsa per lo Strega 2024), mimando il movimento stesso che l’autore compie nei suoi testi: quello di voltarsi indietro come Orfeo che cerca Euridice, alla ricerca di vite possibili, futuri solo immaginati, origini che non si possono interrogare, vite che sembrano non aver lasciato traccia. Voltarsi indietro e ritrovare in questo testo i mille fili di altri suoi libri precedenti che insieme circoscrivono la sua poetica e la necessità reiterata che «la cronologia universale» si unisca a «quella sua personale». Perché ancora una volta questo suo nuovo libro si muove con passo leggero ma squisitamente letterario tra memoria e oblio, tra realtà e desiderio, tra l’osservazione storica – e quindi distante dal presente – e «una corsa nudo tra i boschi», facendo di tutto per essere visto mentre si nasconde e celandosi nell’istante esatto in cui si rivela. Di Paolo compie però anche un percorso del tutto nuovo e difficile e lo affida per la prima …

CUORE D’ORO

Ci sono libri che abbracciano il passato e riconciliano con il futuro. È il caso dell’ultimo testo di Giulia Vola, giornalista e già autrice di Fallisci e sei morto. Vola ripercorre qui la storia di Máxima Acuña Atalaya, detta Ima, contadina analfabeta simbolo della lotta campesina delle Ande. «Anche le montagne – scrive – hanno un cuore. E quello della montagna di Ima è d’oro.» Lei è una donna che combatte, resiste, sogna, ma è soprattutto una donna paziente, abituata a sopportare «il peso della leggerezza».  Con una scrittura quasi cinematografica e un ritmo sincopato che mantiene senza sforzo l’attenzione del lettore, il libro pone domande importanti: «Dove si imparano le cose della vita?» e regala improvvise prospettive di speranza in una storia, peraltro non facile da raccontare, in cui «la fine è un nuovo inizio».  Bella la scelta di sostantivare gli attributi dei personaggi, farli diventare, da ruoli comuni, simboli. Come in fiaba contemporanea troviamo così la Madre, il Padre, la Nonna, la Figlia, il Padre. Sullo sfondo il Perù e la sua storia …

L’ultima sigaretta (di Zeno)

Riccardo Cepach da quasi vent’anni è responsabile dei musei Svevo e Joyce. Un luogo magico, quasi nascosto e ricco di suggestioni al centro della Città vecchia, a Trieste. Al momento sta lavorando al nuovo LETS – un Museo della Letteratura di cui si intravede qualche “annuncio” passeggiando in Cavana. L’editore: Acquario libri, lo considero molto più che un amico. Ma qui finiscono i miei rapporti con questo veramente imperdibile libro, che ho letto con grande godimento e di cui vorrei parlarvi: Riccardo Cepach, Ultima sigaretta, Italo Svevo e il buon proposito, Acquario Libri, 2023. https://acquariolibri.it/prodotto/ultima-sigaretta/ Non faccio mai recensioni, ma Italo Svevo è parte del mio percorso in modo indelebile, grazie all’insegnamento del Prof. Giorgio Luti, e all’amicizia di Ettore Schmitz con Roberto Bazlen, che tanto contribuì a diffonderne l’opera e far scoppiare il cosiddetto «Caso Svevo».Istrionico e illuminante, questo piccolo prezioso libro ripercorre con passo leggero e molta ironia, significati e significanti di quello che nei suoi cento anni quest’anno, La coscienza di Zeno ha raccontato e celato insieme sull’U.S. che «per chi non …

Ora tocca a me

Vorrei raccontare una storia personale e invitarvi a leggere un libro. Non faccio mai entrambe le cose, ma questa volta non posso non partire da qui.Il libro è: Ora tocca a me, di Dario Fani, ultimo uscito nella Collana «Arya» voluta da Beatrice Fini, una Collana che ho molto amato e che con questo testo termina la sua corsa.Un testo, quello di Fani, di una bellezza struggente e ricchissimo di insegnamenti che rimangono nel cuore del lettore. Un libro nato da sole venti pagine che l’autore mi aveva inviato insieme ad altri scritti per un parere professionale, diversi anni fa.L’autore lo conoscevo già, era stato tra i primi a contattarmi quando avevo aperto Casa dell’autore® a Firenze. Ma al tempo ero quasi una talebana, mi muovevo in modo nuovo in un mondo che mi era familiare, quello editoriale. Fani non aveva ancora un editore, né tantomeno un agente. Quindi lo invitai prima a cercare entrambi, o almeno uno dei due suoi prossimi referenti. Al tempo mi sembrava corretto così. Lo persi di vista per un …

Un libro tutto bianco

«La distanza nasconde, sfuma o aiuta a veder meglio?» si chiede Ernesto Ferrero in: Album di famiglia, Maestri del Novecento ritratti dal vivo (Einaudi, 2022). Non è una domanda retorica, ma il cuore stesso del libro, la distance proustiana è infatti qui un filtro indispensabile per poter raccontare. «Romanzo famigliare» lo definisce l’autore ed è un’indicazione precisa se famiglia (editoriale) è quella «capace di pensarsi in termini di comunità».Basterebbe del resto l’Indice a dare ragione del senso di questo libro e ci piace immaginare l’autore sorridere nel compilarlo dividendo tra loro Editori, Editor, Scrittori, Artisti e Consulenti in categorie dello spirito che da sole valgono una lettura: «I prediletti, I capotribù, I padri nobili, Gli zii sapienti, Le signore di ferro, Maghi e funamboli, Cari agli dèi, Gli inquieti, Compagni di banco, Mattatori». Un lungo excursus che attraversa anni formidabili dell’editoria italiana quando, nella seconda metà del Novecento, nascono le più belle Collane editoriali e prendono vita nuove Case editrici destinate a segnare un solco indelebile. A metterle in fila, oggi, viene una gran nostalgia …

Il punto di vista

Dipende sempre da chi guarda, più che dal che cosa guarda.È una delle prime “regole” che insegnano ai corsi di scrittura creativa, cui peraltro credo poco. Ma forse sbaglio io a essere così perentoria, perché poi – anche qui – dipende. Quest’estate, mentre divoravo chilometri su chilometri a piedi, a Vienna, ho pensato molto al punto di vista. Vienna dove ho abitato per un po’ è una città quasi perfetta, pulita, ordinata, ricca di verde e di spazi comuni. Non dico anche “accogliente”, perché il Nord rimane il Nord e noi per loro rimaniamo soprattutto «Italiener», quindi sostanzialmente poco affidabili e simpaticamente fantasiosi, a prescindere. Una città in cui il punto di vista, lo senti e lo vedi, lo ammiri perfino, ma è sempre lo stesso. Il medesimo, imperiale, inappuntabile, altero, grandioso, imperturbabile punto di vista di una città che è stata il e al centro esatto della mitteleuropa per più di un secolo e dove quel che vi confluiva, è sempre stato organizzato, inglobato all’interno di un medesimo milieu. Vienna è bellissima, ma a …

Una passeggiata con l’autore

L’editing, arte rara e difficile, fiorisce ovunque, quasi fosse una pratica di cui poter abusare con leggerezza. Ma il punto non è mai scrivere un libro, il punto è cercare di capire se, dove e come poter intervenire.  Casa dell’autore propone una modalità di lavoro forte di trent’anni di esperienza editoriale. Fiducia reciproca e un clima piacevole come una passeggiata. Qualcuno che cammina a fianco dell’autore, non lo precede e non lo segue: lo accompagna. Una vera e propria mediazione editoriale fuori dalle case editrici, un lavoro che rimette al centro il testo, nel rispetto per i tempi e i modi della scrittura dell’autore. Il pensiero uccide l’ispirazione, lo stile vincola il pensiero, la scrittura ripaga lo stile. – Walter Benjamin

Ponte editoriale

Dopo dieci anni di attività indipendente Casa dell’autore® inaugura una nuova modalità di servizio editoriale. Sia per gli editori che per gli autori: diventa un Ponte editoriale. Non rappresentiamo gli autori e non ci occupiamo di contratti e royalties. Ma – come e più di sempre – non lasceremo soli gli scrittori che si affidano a noi. Agli editori che si fidano delle nostre proposte – filtrate dalla lunga esperienza e dall’attenta conoscenza dei cataloghi editoriali – proponiamo autori selezionati su cui abbiamo già lavorato in fase di editing. Scoperte, esordi, ma anche testi di scrittori già affermati e bisognosi di nuovi approdi. Agli autori che pensiamo possano avere reali possibilità di arrivare sul mercato editoriale, offriamo la possibilità di essere valutati dagli editori che potrebbero accoglierli. Lasciamo sempre i diritti interamente agli autori e, dopo aver lavorato insieme sul testo, li inoltriamo in Casa editrice. Siamo in contatto con alcune delle migliori Case editrici italiane e altre ne seguiranno. Abbiamo sempre filtrato con estremo rigore le richieste di editing, sceglieremo adesso con la massima …

Una scrittura raffinata

Ho conosciuto Daniela Dawan moltissimi anni fa. Al tempo lei era già Giudice della Suprema Corte di Cassazione «per meriti insigni» e confesso che incuteva una certa deferenza. Voleva mettersi a scrivere seriamente, era attenta e umile, distante ma vicinissima: mi conquistò immediatamente. Mi era stata segnalata da un’autorevole Editor, amica di entrambi, che in quel periodo lavorava per un’Agenzia Letteraria. Ci incontravamo quasi di nascosto dalle parti di Corso Sempione, a Milano dove lei vive e io lavoravo stabilmente. Da allora è passato del tempo, lei ha scritto due libri con me in fase maieutica, il primo edito da Marsilio e l’ultimo da E/O e io ho fondato Casa dell’autore, così Daniela è stata tra le mie prime autrici ad approdare a Firenze. I suoi romanzi, come la sua scrittura, hanno sempre una forte ascendenza magica, quasi favolistica. Apparentemente sono ancorati alla realtà, la sanno raccontare con minuzia di particolari, belle descrizioni, ottimi dialoghi. Però poi all’improvviso si aprono delle finestre. E proprio grazie a queste finestre si spalancano altri mondi. La tensione nella …

Ri leggere

Ogni volta che vado a camminare, faccio il gioco del se. Un amico autore sostiene che bisognerebbe fare viceversa il gioco dei nonostante. Però io mi domando sempre cosa farei se. E ogni volta mi rispondo che se potessi, se avessi, se fossi… io leggerei. Lego legis legi lectum leggere, il latino ci ricorda che leggere vuol dire ascoltare, mettersi in ascolto, e anche delegare. A me piace pensare: delegare ad altri il presente, affidarti a storie che non ti appartengono, ma in qualche strano modo ti pertengono. Per leggere ci vuole molta più concentrazione che per scrivere, e purtroppo in Italia tutti scrivono e pochi leggono. Che poi su cosa leggano ci sarebbe da disquisire. Mio figlio sostiene che io sia una “razzista culturale”, può darsi abbia ragione, più della metà dei libri che arrivano sui banchi delle librerie io non li avrei mai neanche pubblicati, figurarsi leggerli. Leggere per me è come un respiro, un respiro non mio in cui entrare. Mondi sconosciuti e vite non tue che diventano più vere della realtà, …