CUORE D’ORO
Ci sono libri che abbracciano il passato e riconciliano con il futuro. È il caso dell’ultimo testo di Giulia Vola, giornalista e già autrice di Fallisci e sei morto. Vola ripercorre qui la storia di Máxima Acuña Atalaya, detta Ima, contadina analfabeta simbolo della lotta campesina delle Ande. «Anche le montagne – scrive – hanno un cuore. E quello della montagna di Ima è d’oro.» Lei è una donna che combatte, resiste, sogna, ma è soprattutto una donna paziente, abituata a sopportare «il peso della leggerezza». Con una scrittura quasi cinematografica e un ritmo sincopato che mantiene senza sforzo l’attenzione del lettore, il libro pone domande importanti: «Dove si imparano le cose della vita?» e regala improvvise prospettive di speranza in una storia, peraltro non facile da raccontare, in cui «la fine è un nuovo inizio». Bella la scelta di sostantivare gli attributi dei personaggi, farli diventare, da ruoli comuni, simboli. Come in fiaba contemporanea troviamo così la Madre, il Padre, la Nonna, la Figlia, il Padre. Sullo sfondo il Perù e la sua storia …