All’improvviso, ciao Pietro
2000 battute, Pietro, solo 2000, come quando chiamavi all’improvviso, festivi inclusi, per chiedermi un pezzetto, oppure dirmi che quel che avevo fatto non andava bene e che dovevo lavorarci. All’improvviso mi è apparso il tuo faccione grande sui social e ci ho messo un po’ a capire che non c’eri più. Abbiamo tutti famiglie reali, ma la nostra famiglia editoriale rimane fissata per sempre da qualche parte dentro di noi che ci siam cresciuti dentro. Può sembrare retorica, ma chi la frequenta sa che è vero. La nostra famiglia editoriale esiste e Pietro Cheli ne faceva parte per moltissimi di noi. È lì che ti ho incontrato la prima volta, in un luogo che era già una storia a sé, in via Melzo sede de Il Saggiatore e di Diario, cortile interno in fondo. Quando passavo da te era sempre per un consiglio. Conoscevi tutti, taglieggiavi con cura, poi mi giuravi che di me invece non avresti mai detto nulla che non mi sarebbe piaciuto. Suadente, bonario, affettuoso, con gli amici veri un fratello. Non c’è stato nulla che ho fatto, editorialmente parlando, di cui …