Le case editrici con cui ho collaborato e gli editori a cui devo dire grazie
In quasi trent’anni di lavoro editoriale, di maestri ne ho incontrati molti, ma vorrei ricordarne soprattutto tre.
Il primo non l’ho mai incontrato, ma è sempre rimasto al mio fianco, censurando ciò che avrei forse tollerato e spingendomi a cercare oltre, sotto il segno della primavoltità. A Roberto Bazlen, mio nume tutelare, consigliere di molti editori e non pochi autori, ho dedicato la mia tesi di laurea e un libro: Diritto al silenzio, Sellerio.
Elvira Sellerio che ha creduto in me e mi ha accolto nel suo catalogo.
Le sono grata anche perché è stata la prima a farmi capire che se i testi non funzionano e non stanno in piedi da soli, bisogna evitare di lavorarci.
L’ultimo è stato il mio primo vero istigatore di passione editoriale ed è solo guardandolo lavorare che ho imparato che questo mestiere si fa soprattutto con la matita, con umiltà e creatività insieme, segnando al margine ciò che non va e che invece, magari, si può migliorare, grazie sempre a Luciano Foà.
In forme e tempi diversi ho collaborato con
Vallecchi | HopefulMonster | Leonardo Mondadori | Adelphi |
Einaudi | Theoria | Artificio | Feltrinelli |
Rizzoli | Fazi | Cadmo | Longanesi |
Mondadori | Piemme | Il Saggiatore | Giunti |
È risaputo che tutti gli orchi vivono a Ceylon, e che tutte le loro vite stanno in un solo limone. Un cieco taglia il limone con un coltello e tutti gli orchi muoiono.
– Jorge Luis Borges